Iconografia degli evangelisti e analogia con la simbologia astrologica. Riferimenti nel territorio abruzzese.
A cura di: Antonio Leone
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Capitolo 5 (X parte)

Presenze figurative degli Evangelisti nell'arte abruzzese

Altra diversa disposizione emerge, infine, nell’opera forse più nota e complessa dell’arte orafa della regione, il Paliotto del Duomo dì Teramo (1448), firmata da Nicola da Guardiagrele.

L’opera è costituita da un supporto ligneo con dimensioni mt.1,25 per mt.2,5 di lunghezza, su cui sono fissate lamine d’argento suddivise in 35 scomparti ottagonali, intercalati da losanghe e triangolari periferici a smalti traslucidi, il tutto delimitato da una cornice anch’essa argentea.

L’iconografia dei rilievi a sbalzo si redige dalla figura del Redentore centrale, per svilupparsi nelle figure degli evangelisti e i Dottori della Chiesa laterali, ed irradiarsi nelle restanti formelle con scene neotestamentarie, ad eccezione dell’ultima, concernente S.Francesco che riceve le stigmate.

I rilievi, lavorati a sbalzo e applicati successivamente alle lastre dei riquadri, si articolano in gruppi di figure che raccontano gli avvenimenti e gli episodi importanti dei Nuovo Testamento, e in figure singole, limitatamente a rappresentare i dottori e gli evangelisti.

Nella discontinuità qualitativa delle singole formelle, oggetto di attribuzioni controverso da parte di vari studiosi,5111 gruppo sopracitato degli otto personaggi rientra netta serie delle venti di sicura attribuzione diretta a Nicola da Guardiagrele.

Le note ascendenze ghibertesche o, in senso più ampio, all’ambiente fiorentino, subentrate nello stile di molte opere dello scultore-orafo, si confermano e convergono nei rilievi del paliotto, in particolare evidenza evocato dalla struttura armonicamente prospettica delle figure isolate.

In pose meditative e affiancate dai tradizionali simboli (tranne l’angelo di Matteo che risulta asportato), gli evangelisti sono collocati in sequenza verticale, occupando la colonna alla destra del Redentore, e frontalmente alla analoga sequenza dei dottori, costituenti la colonna sinistra.

La posizione più alta, a ulteriore conferma della tradizione, è occupata da Giovanni in posa esplicitamente meditativa, caratteristica del personaggio e del suo messaggio, con l’attributo, anch’esso “canonizzato’ nella iconografia, del cartiglio recante l’iscrizione dell'incipit evangelico.

Nelle posizioni sottostanti sono inseriti, nell’ordine, Matteo, Luca e Marco, confermando anche qui la posizione più alta dell’apostolo Matteo rispetto ai restanti due evangelisti.

Si coglie la riproposizione, particolarmente chiara nella sua impostazione simmetrica, del messaggio teologico, per cui da! centro irradiante del Redentore, della grande formella centrale, il messaggio cristiano si estrinseca e si organizza tramite la realtà del Vangelo e della Chiesa.


51 E. Mattiocco. Il paliotto di Nicola da Guardiagrele, da AA. VV., Il Duomo di Teramo e i suoi tesori d’arte, Pescara, 1993

Theorèin - Febbraio 2006